Ciao,
Nella storia di Francia a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo c’è un mistero che ancora oggi non conosce una risposta certa.
Nel 1703, negli archivi della Bastiglia viene registrata la morte di un prigioniero noto come “Maschera di Ferro”, perché la sua identità era celata da una maschera (anche se non letteralmente di ferro, bensì di velluto nero con molle di ferro che la tenevano chiusa). Chi era l’uomo il cui volto doveva restare segreto?
La vicenda ha infiammato anche la nostra curiosità e fantasia non solo dei lettori del libro, ma anche come spettatori del film, interpretato da un cast super.
Oggi anche noi vogliamo parlarvi di un film, “La mascherina di Ferro”, ahahah, nel senso che vogliamo aiutare tutti nostri pazienti a capire meglio i tipi di mascherine e le loro differenze.
Iniziamo con il dirti che le mascherine chirurgiche sono dei Dispositivi Medici (DM) che proteggono dai DROPLETS (goccioline) generati dalla persona che le indossa. Sono nate per non fare infettare dal medico il paziente che viene operato. Al tempo del Coronavirus però, visto che il virus si diffonde per mezzo delle goccioline queste mascherine vengono usate da tutti per proteggere gli altri.
Per proteggere chi le indossa entrano in gioco invece i filtri facciali o maschere filtranti, indicati dalla sigla FFP (Filtering Facepiece Particles). Queste vengono definite DPI (Dispositivi di Protezione Individuale).
La maschera FFP1 è la meno filtrante ed è attiva contro polveri e liquidi senza tossicità particolare.
Poi ci sono quelle che proteggono anche dal Coronavirus: FFP2 e FFP3. Le prime proteggono almeno dal 94% delle particelle, le seconde hanno una percentuale di filtraggio minimo del 99%.